Si è tenuto dal 26 al 28 Maggio scorso il primo viaggio studio del 2023 di Assaggiatori Associati. Meta questa volta la Calabria, seconda regione olivicola in Italia per produzione dopo la Puglia (28%), con una superficie olivetata di oltre 189mila ettari,  35 milioni di piante e ben 84mila aziende. Almeno 33 le cultivar qui diffuse a rappresentare un patrimonio unico di biodiversità tra cui l’ Ottobratica, la Cassanese, la Dolce di Rossano. Ma è la Carolea, antica cultivar a duplice attitudine dal fruttato medio-leggero, portata qui probabilmente dai Greci, ad avere la maggiore diffusione e probabilmente ad esprimere al meglio il territorio. Fondamentale per il riconoscimento delle dop Lametia e Alto Crotonese, ma anche per la IGP Calabria,  utilizzata da secoli e diffusa in tutte e cinque le province su una superficie di ben  50,000 ettari soprattutto in area collinare e montuosa, è il territorio di Catanzaro l’ area dove predomina. Di  gusto delicato e profumo armonico con sentori leggeri di mandorla fresca,  la varietà fa da contraltare per caratteristiche organolettiche alla Coratina, l’altra cultivar più diffusa del Sud Italia e all’Ottobratica, altra cultivar calabra molto diffusa, soprattutto nel territorio di Reggio Calabria.

Tappe principali della visita sono state, non a caso quindi, alcune realtà produttive site proprio nei territori di elezione di questa varietà, tra i comuni di Lamezia Terme e  Vibo Valentia. Tra queste, l’ Azienda Costantino di Donnantonio di Maida, molto attenta al concetto di sostenibilità ambientale ed economia circolare. L’ oleificio I Tesori del Sole di Lamezia Terme, produttore di una delle 3 DOP della regione, il Lametia DOP.  L’ Azienda Rotella di Tiriolo sui monti alle spalle del capoluogo calabro, presidio Slow Food per gli olivi secolari e molto attenta alle certificazioni di processo e di prodotto e, per concludere,  l’ Azienda Lopreiato di San Gregorio di Ippona in provincia di Vibo, dove molto interessante è stata la visita all’ uliveto guidata dall’agronomo Thomas Vatrano che ci ha illustrato alcune tecniche di agricoltura biodinamica applicate, tra cui l’ impiego di zeolite e caolino per difendere le piante dai parassiti.

Tutte aziende di notevole estensione dai 40,000 ai 90,000 ha, retaggio forse dell’ antico latifondo, e che insieme ad altri produttori locali hanno molto investito nell’ultimo decennio in progetti per l’elevazione dello standard qualitativo dell’olio calabro fino a raggiungere nel 2016 il riconoscimento della IGP Calabria che oggi copre l’intero territorio regionale.

Testimonianza dell’impegno a raggiungere traguardi sempre più elevati e migliorare la presenza sui mercati  è stato il primo festival della Carolea che si è tenuto con la collaborazione di Slow Food nel Museo Archeologico di Lamezia Terme proprio il 27 e 28 maggio ed a cui Assaggiatori Associati è stata invitata e con piacere ha partecipato.

Alla prossima escursione!

GC