Con la seconda seduta di assaggio del 2 marzo c.a. si conclude un mini ciclo di assaggi in modalità on line, speriamo che le prossime degustazioni potremmo farle in presenza, covid permettendo. La seduta di assaggio coordinata dal capo Panel prof. Giovanni Pipolo, ha avuto come sempre una cospicua presenza di assaggiatori che hanno assaggiato ben 5 oli di diversa provenienza. E’ stata una seduta impegnativa in cui i presenti hanno degustato oli provenienti dalle Marche, dalla Puglia, dalla Basilicata e dalle Colline Salernitane, un ventaglio variegato di profumi e di intensità medio alte di amaro e piccante. Questo ci fa capire come in Italia possiamo permetterci di avere delle eccellenze diverse da Regione a Regione. Il primo olio assaggiato, prodotto da varietà Coratina della provincia di Matera, un buon prodotto, dal fruttato medio, con sentori di foglia, carciofo, vegetale amaro, mandorla verde, l’amaro e il piccante in bella evidenza ma non fastidiosi, finale di bocca leggermente aspro, ma piacevole. Il secondo olio prodotto da una varietà pugliese, la Cima di Mola , prodotto e conservato male. Olive mature, olio con sentori di morchia e di riscaldo. Evidente che il produttore non è stato attento sia in campo che nella conservazione. Conosciamo bene questa varietà, essa dà ottimi oli, speriamo che in questo caso sia stato solo un incidente di percorso. Il terzo olio è stato apprezzato all’unanimità da tutto il panel, era un olio prodotto da olive Ascolana Tenera delle Marche ben fatto, tutti i valori erano medio – intensi , dal fruttato erbaceo, all’amaro e al piccante, profumi di pomodoro, di mandorla verde e erbe di campo. Finale interessante e pulito. Il quarto olio proveniva dalle Colline Salernitane, discreto olio ma non entusiasmante, fruttato medio- basso di foglia, anche l’amaro e il piccante della stessa intensità, il panel ha notato delle anomalie gusto-olfattive di origine fermentative e di tostato. In evidenza frutta secca, mandorla. L’ultimo olio pur avendo un fruttato di media intensità con amaro e piccante in bella evidenza e sentori erbacei, mostrava una distorsione dovuta alla cattiva gestione del frantoio dove sono state molite le olive, infatti era evidente l’odore e il sapore di vegetale cotto, il che ha fatto declassare il campione. I cinque oli messi in degustazione sono risultati interessanti sia per la qualità di alcuni, ma anche per la conoscenza dei difetti degli altri.
Il Capo Panel si è complimentato con tutto il gruppo per aver lavorato bene, avendo avuto quella omogeneità sensoriale ricercata nel Panel Test, ai fini del giudizio finale di un olio.
M.T.