I motivi di una scelta
E’ di poco tempo fa la notizia , riportata sul gruppo W A da un nostro associato , della morte del noto farmacista Nicolò Titone principale esponente dell’omonima azienda olearia siciliana, convinto sostenitore dell’ olivicoltura biologica, che ha realizzato nella sua azienda fin dal 1992, in un lembo di terra tra Trapani e Marsala, ottenendo riconoscimenti in tutto il mondo.
L’olio extra vergine Titone Dop Valli Trapanesi Biologico prodotto dall’azienda Titone è un olivaggio delle cultivar Nocellara del Belice, Cerasuola, Biancolilla, raccolte a mano dagli inizi di ottobre e immediatamente molite nel frantoio di proprietà .
Esso è stato premiato dall’Associazione Internazionale Ristoranti dell’Olio (AIRO) come miglior olio siciliano per il 2021. Lo stesso olio è stato anche inserito nella Guida Oli d’Italia 2021 del “Gambero Rosso” come uno dei migliori prodotti italiani in assoluto.
Le foto pubblicate si riferiscono alla visita all’azienda effettuata durante un recente viaggio dei nostri soci in Sicilia che, come di consueto, ha toccato i punti più significativi del panorama oleario della regione.
Il ricordo personale della visita è quello di una realtà in cui la natura prevale in assoluto, assecondata per quanto possibile, curata e monitorata da persone attente ad ogni aspetto di essa, dalle quali siamo stati accolti in maniera semplice e senza formalità, in un’atmosfera di grande cordialità .
In particolare ricordo la figura quasi carismatica del farmacista Nicolò , che, supportato dalla sua famiglia, ci ha spiegato l’importanza della scelta operata per il biologico, soffermandosi sugli aspetti più significativi della coltura e della produzione.


La notizia ci offre lo spunto per una riflessione in merito alla natura dell’olio extravergine biologico e ai caratteri che lo distinguono da un olio extravergine non biologico.
Come tutti sappiamo l’olio di oliva biologico è un olio derivante da una agricoltura che sfrutta la naturale fertilità del terreno, favorendola con interventi limitati , non usa sostanze chimiche come fertilizzanti e antiparassitari e arricchisce il terreno con la rotazione delle colture, con concimi organici e residui di potatura interrati . Essa è sottoposta a rigorosi controlli comunitari al fine della certificazione biologica.
Con la produzione dell’olio biologico, oltre a venire solitamente esaltate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali già presenti nell’olio extravergine d’oliva, si favorisce la protezione dell’ambiente, la biodiversità, stimolando la capacità della pianta di sintetizzare con più facilità sostanze preziose per la salute. Proprio come evidenziano numerosi studi sui prodotti biologici.
Quest’ultimo aspetto appare a mio parere fondamentale nel dirimere l’annosa questione circa l’utilità per il consumatore della scelta tra un olio extravergine biologico ed un olio extravergine non biologico.
A tal proposito bisogna considerare che a volte la produzione “ non Bio” potrebbe portare ad un olio di qualità migliore rispetto ad un olio “Bio” a causa della scelta, per quest’ultimo, di olive di minore qualità o di tecniche di produzione meno aggressive, pur nella scrupolosa osservanza del Regolamento Comunitario e nel rispetto dei controlli degli Organismi preposti. A ciò deve aggiungersi la circostanza di non poco rilievo che il prezzo di un olio extravergine biologico per il consumatore è solitamente più alto rispetto a quello di un olio extravergine non Bio, a causa dei maggiori costi di produzione. Infatti i prezzi dell’olio variano a seconda dei quantitativi di prodotto dell’annata agraria e della qualità del medesimo. Tali fattori incidono ancor più nel biologico a causa della difficoltà di intervenire sempre in maniera efficace in caso di eventi meteorici, insetti dannosi e organismi nocivi.
E’ stato constatato peraltro che in annate con buona produzione e qualità, la differenza di prezzo tra olio biologico e non, si attenua notevolmente.
Come acclarato da recenti studi in proposito il mercato dell’olio biologico ( ed in ciò non si differenzia da quello non Bio) è fortemente territoriale e risente delle politiche commerciali dei singoli produttori, i quali spesso non hanno una percezione generale dell’andamento del mercato e agiscono secondo logiche individuali, laddove sarebbe necessaria un’aggregazione tra i medesimi, per una politica comune che riguardi gli aspetti agronomici, l’innovazione dei processi produttivi e la valorizzazione del prodotto mirando ad una stabilizzazione del prezzo.
Ritengo che sia anche necessaria da parte degli Enti Pubblici preposti una politica volta al rafforzamento della competitività di tutte le varie forme di imprese produttrici dell’olio extravergine di oliva da agricoltura biologica in ottica ambientale e sociale.
Personalmente, al di là dei dati statistici e tecnici, ritengo che l’utilità per l’individuo derivante dall’uso nell’alimentazione dell’olio extravergine di oliva biologico vada di pari passo con la salvaguardia dell’ambiente.
E’ stato dimostrato che l’oliveto tradizionale biologico è un importante strumento che può concorrere realmente a contrastare i cambiamenti climatici tramite la mitigazione/ neutralizzazione delle emissioni di carbonio di cui le piante di olivo ( più delle altre ) sono capaci.
D’Am